Advertisement

Gir.A. San Gregorio, sconfitta giusta ma un’ accoglienza da Far West

In merito alla partita di sabato 8/3 tra la Santegidiese e la nostra società, giocata presso lo stadio di Sant’Egidio alla Vibrata e vinta dalla squadra di casa per 3 a 0, ci preme fare alcune considerazioni che investono due diverse direzioni.

Innanzitutto abbiamo acconsentito l’anticipo della gara al sabato, rinunciando a un giocatore importante come l’attaccante Mazzaferro (il sabato era impegnato a lavoro) data anche l’assenza, per squalifica, del nostro centravanti Anaya Ruiz. Tutto ciò per permettere alla comunità di Sant’Egidio di programmare la sfilata dei carri per la domenica. Detto questo, come abbiamo già riconosciuto sui nostri canali social, accettiamo la sconfitta e il verdetto del terreno di gioco. La Sant è stata decisamente superiore ed ha meritato la posta piena. D’altro canto stiamo parlando di una rosa (ci sono ottime individualità) di livello superiore che forse sta solo “transitando” nel campionato di Promozione per tornare a palcoscenici calcistici ben diversi (la storia insegna). Non possiamo dire nulla nemmeno sulla squadra avversaria. I giocatori della Sant si sono dimostrati corretti ed onesti; hanno giocato a viso aperto con la massima lealtà.

Ciò che invece ha trasformato una giornata di sport in un momento da far west, è stata l’accoglienza da parte di alcuni tifosi della Santegidiese. All’arrivo del nostro pullman ci hanno accolto con insulti, mostrando anche dei bastoni. Non è stato un bel momento e siamo stati sul punto di tornare indietro ed abbandonare la partita. Lo staff tecnico era d’accordo a lasciare lo stadio e andare via. Mettersi a rischio non valeva la pena. Siamo stati costretti a chiamare le forze dell’ordine per avere la giusta protezione. Se riflettiamo, stiamo parlando di una situazione assurda. La nostra rosa è composta da molti under (fino a poco tempo fa giocavano ancora nei tranquilli campionati giovanili) e, in generale, i nostri ragazzi sono rimasti molto turbati da questi assurdi approcci violenti. Alla fine, presenti alcuni nostri dirigenti, è stato deciso di scendere in campo per onorare i nostri colori e l’impegno sportivo. Ovviamente, lo stato d’animo non era dei migliori.

Sono situazioni in cui si perde il senso della misura. Possono certi personaggi organizzare imboscate ed aggressioni pensando di aiutare la propria squadra? Intimorire per vincere? Questo non è calcio, non è sport. In qualche modo anche l’onesta vittoria conseguita sul campo viene macchiata, facendo emergere la parte più squallida di questo sport. Non crediamo che la Sant abbia bisogno di questi mezzucci per vincere le gare. Chi era deputato alla sicurezza di un gruppo di giovani ragazzi che si presenta per giocare un’onesta partita di pallone, dovrebbe riflettere sui fatti accaduti.

E poi, ci chiediamo, perché tanta cattiveria? Per far pagare qualcosa a un nostro giocatore di colore che all’andata si è “difeso” a gesti contro approcci razzisti? Alcuni di noi erano sugli spalti nella gara di andata e non ha potuto non notare spunti di razzismo tra i tifosi della Sant. Ricordiamo che nella gara di andata, vinta da noi per 4 a 3, i tifosi ospiti, a fine gara, hanno divelto diversi seggiolini poi lanciati sul terreno di gioco. Ricordiamo ancora quello spettacolo indecoroso e indegno. Anche in quell’occasione si rese necessario l’intervento delle forze dell’ordine.

Probabilmente avremmo comunque perso la gara. Conosciamo però i nostri giocatori. Nella gara dell’8/3 alcuni di loro sembravano assenti e non possiamo non pensare che i fatti accaduti non abbiamo influenzato il loro rendimento e la loro concentrazione/determinazione. Ripetiamo: accettiamo il verdetto del campo, dopo aver deciso di giocare anziché tornare indietro. Quindi “chapeau” alla rosa della Sant, ai suoi dirigenti che hanno cercato di calmare i facinorosi organizzando, anche, un terzo tempo a fine gara. A tutti loro va la nostra ammirazione e il nostro grazie.

Leggendo sui giornali titoli come “La Santegidiese strapazza il San Gregorio con un tris di gol” (titolo peraltro giusto), ci ha indotto a fare le nostre oneste considerazioni su una gara che presenta però un suo lato oscuro che è giusto conoscere. In fondo, il nostro intento è quello di muovere alcune riflessioni e fare in modo che certi incidenti non si verifichino più perché non appartengono al mondo dello sport.

Add a comment

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *